L'Ultras che non t'aspetti
Non si vive di solo calcio, vero? Anche se indubbiamente è il filo
trainante che ci fa ritrovare tutti uniti dietro a quei due colori tanto amati,
dobbiamo riconoscere che non si vive di solo pallone!
Sarebbe riduttivo e poco utile, per fortuna che non si leggono solo quotidiani
sportivi (detto tra noi se ne potrebbe benissimo fare a meno), per fortuna
che alle volte in tv si riesce a vedere qualcosa che non sia infarcito di
problemi di forma e teniche di fuorigioco (anche perché così
si evita di assistere a scene pietose e liti di basso livello...), insomma
per fortuna che si riesce in qualche modo a tenersi informati su ciò
che ci accade intorno.
Ma perché, c'è qualcosa che non va? Molto direi, anche troppo!!!
A forza di guardare esclusivamente su questo bel mondo dei calcio, ma a volte
mi nasce fortissimo il sospetto che siano gli altri a costringerci a farlo,
tralasciamo aspetti della vita di ogni giorno, che andrebbero visti ed esaminati
con più attenzione.
Come spunto iniziale vorrei riagganciarmi alla devastazione del treno Milano-Roma
da tutti condannato, ma da pochi analizzato nella sua interezza. Non è
stata una bella cosa e questo già l'ho scritto, ma non c'è solo
il gesto di rompere da biasimare, ma tutto il contorno.
Per esempio, cosa dire dell'efficiente servizio di accompagnamento in trasferta
della Polizia che ha funzionato molto bene per anni e che improvvisamente
è stato eliminato? Eppure aveva dato ottimi risultati, niente distruzioni
e viaggi tranquilli; un servizio preso ad esempio anche dagli altri e qui
a Roma invece viene accantonato. Perché?
Invece di essere presenti all'interno dei vagoni dove sarebbero stati molto
più utili, i poliziotti erano tutti schierati alla stazione Tiburtina,
uno spiegamento di forze incredibile per accogliere anche gente che dormiva
senza sapere nulla di quanto era accaduto!
Strano, ma da qualche parte avevo letto che è molto meglio prevenire
che reprimere, evidentemente ciò non vale per il tifoso della Roma.
Quasi quasi mi nasce il sospetto che...
Allora è naturale leggere di 500 teppisti arrestati dopo aver messo
sotto sopra un treno, ma a chi la volete dare ad intendere? Chi spacca i treni
è figlio legittimo di questa società, o volete farci credere
che non è vero? La violenza allo stadio non nasce da sotto un cavolo,
ma è la stessa violenza, che si respira nella vita di tutti i giorni.
Magari non allo stesso modo, magari meno evidenziata ma pur sempre violenza;
solo che non ce la fanno vedere, la nascondono, la soffocano oppure la impongono
e non puoi fare nulla. Devi accettare e basta!
L'Ultras che non t'aspetti è proprio quello che riesce finalmente a
guardarsi intorno e capire, a ragione, che anche lui fa parte dei gioco e
le colpe non sono tutte sue. Violenza negli stadi? Ma perché, quello
che accade intorno a noi cosa sono... favole?
Basta aprire il giornale per accorgersi che si esce con facilità dalle
patrie galere, ciò che occorre è la dimostrazione di essere
intensamente pentiti, oppure si è scarcerati perché dei documenti
sono arrivati in ritardo oppure perché i timbri non sono quelli regolamentari.
Per chi ha ucciso c'è sempre la disponibilità a capire e alla
fine quando vien fuori fanno pure il servizio tv, viceversa quando capita
un problema di stadio si gonfia la storia... sono li i veri criminali, i mass-media
sparano a zero e la gente cosa pensa? "Sti Ultras, li metterei tutti
al muro!".
E ci dimentichiamo dei tanti scandali, della verità su Ustica che è
sempre piu lontana, di documenti che escono fuori a sorpresa dopo anni ed
anni, di strutture parallele ad organismi ufficiali che non dovrebbero esistere
(chissà perché il pensiero è andato al film: "I
tre giorni dei Condor,», di una malavita organizzata che ti impedisce
anche di respirare!
E poi morti, ovunque tanti morti, una mattanza alla quale ci siamo abituati,
sembra quasi che facciano parte della vita di tutti i giorni.
Il nostro è un paese che per cercare di risolvere il problema dei deficit
pubblico (è da quando sono nell'età della ragione che leggo
che siamo in debito), qualcuno nella sua "Finanziari" ha pensato
che si potrebbero mettere in vendita, oltre che edifici storici e terreni,
anche dipinti e sculture, conservati nei depositi dei musei. Vendere cioè
una parte dei nostro enorme e mai conservato patrimonio artistico-cuiturale
per cercare di tappare ibuchi venutisi a creare dopo anni di sregolatezza.
Che dire poi dei problema dei rifiuti urbani o, peggio ancora, di quelli industriali,
scaricati in mare, sepolti nelle discariche, portati all'estero o magari,
sistemati su un treno fermo da anni in una stazione dei Sud, dimenticati perché
scomode testimonianze di un malcostume dilagante.
I soldi in Italia ci sono, bisogna solo vedere come vengono utilizzati. Magari
per restaurare una chiesa o riparare un museo o meglio ancora per costruire
per bene una scuola escono coi contagocce, sotto forma di miracolo, invece
per Italia 90 non si è badato a spese. Che vergogna vedere stadi e
strutture ad essi collegate già piene di acciacchi, manti erbosi disastrati,
coperture che non coprono niente e noi l'abbiamo già sperimentato a
Roma-Lecce.
Sempre restando nell'ambito romano, che dire di uno stadio dove hanno sbagliato
le misure, dove non sono stati affrontati i problemi degli handicappati, dove
hanno ridotto le curve che sono il settore più popolare per dare spazio
ai distinti (che sono sempre curve, ma che inspiegabilmente costano di più)
e alle tribune che restano desolatamente vuote perché da lassù
non si vede nulla. Dove addirittura si dovranno spendere altri soldini perché
per ospitare il Golden Gala bisognerà costruire la buca dei 3000 siepi,
la pedana dei salto in lungo e triplo, oltre ad altri lavoretti, che sarebbe
stato più logico fare prima, o no? L'Olimpico è costato tanto,
troppo e nessuno dice niente, per lui i miliardi si sono sprecati e allora
ripenso con rabbia al nubifragio di ottobre sul litorale romano, rivedo le
case invase dal fango, le fogne fatiscenti che risalgono al... Paleolitico
e la gente disperata che non sapeva dove andare.
Anche per questi problemi sarebbe giusto spendere i soldi!!
Poi magari, sempre tra le righe, leggi che qualcuno si è comprato una
"villetta" per l'estate e l'ha pagata solo (!) 13 miliardi e strabuzzi
gli occhi inorridito al pensiero di quanto sia poco normale un fatto simile,
e ti fanno passare per normale l'acquisto di un giocatore di pallacanestro
che è costato altrettanto (miliardo più, miliardo meno).
Si potrebbe continuare ma credo sia giusto fermarsi, l'Ultras che non t'aspetti
ha dato dimostrazione di aver capito che la situazione non è proprio
quella che gli altri ci vogliono far intendere, e che invece, sapendo leggere
e soprattutto scrivere, è meno sprovveduto di quanto si pensi.
Abbastanza in gamba per capire che la sentenza Doping è stata una farsa
ordita ai danni della Roma e che il "Palazzo" ha fatto finalmente
scontare a chi di dovere, colpe passate. Ho letto di via Allegri assediata
ho letto di mille poliziotti mobilitati ho sentito di vergognose telefonate
"anonime" in diretta e interventi preoccupati dalla regia, ho visto
la violenza anche dove non c'era (basta saperla mettere, tanto sono sempre
gli Ultras, vero?), ho visto, anzi letto, che la Roma si compra solo se è
un affare, magari sperando e pregando che non vinca.
Invece la Roma non è una questione di affari ma di cuore, il cuore
che noi tifosi stiamo buttando dentro in questo difficile momento senza riserve,
tanto per far capire per l'ennesima volta, che il nostro amore è più
forte di ogni avversità.
Stefano Malfatti
Commando Ultrà Curva Sud
Vecchio Cucs |